I Miserabili di Victor Hugo al Teatro Quirino in Roma

Una encomiabile iniziativa è stata quella del Teatro Quirino che ha inserito in programma, per la stagione 2018/19, “I Miserabili” di Victor Hugo. Lo spettacolo, nell’adattamento di Luca Doninelli, per la regia di Franco Però, con Franco Branciaroli nel ruolo di Jean Valjean e con un eccellente cast d’interpreti, ieri, 23 ottobre, è andato in scena per la “prima” e  rimarrà in cartellone fino al 4 novembre .

Si tratta del nuovo imponente progetto di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, del CTB- Centro Teatrale Bresciano e del Teatro de gli Incamminati. Encomiabile iniziativa perché riscopre una delle grandi anime della letteratura europea, Victor Hugo.

I Miserabili al Teatro Quirino in Roma photo by Carlo Marino
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Il romanzo (Les Misérables) fu pubblicato nel 1862 ed è, a pieno titolo,  considerato uno dei più eccelsi romanzi del XIX secolo europeo. E’ un vero e proprio fiume in piena la scrittura di Victor Hugo e, ovviamente, l’adattamento teatrale dell’ottimo Luca Doninelli costituisce un’onda o poco più. Doninelli, infatti,  fin dall’inizio ha sottolineato come ogni capitolo, ogni parte, ogni quadro, ogni scena dell’immenso romanzo meriterebbe uno spettacolo a sé. Non potendo fare questo,  si è dovuto costruire uno spettacolo che, nel proprio ventre, contiene comunque in qualche modo anche ciò che non si riuscirà a raccontare.

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Ma la storia di Jean Valjean, di Fantine, Cosette, Javert, dei Thénardier, di Gavroche, di  Eponine, di Marius e di tutti gli altri studenti rivoltosi, deve essere ripercorsa e, possibilmente, per intero, individuando la metonimia giusta per restituire il significato, il colore e l’emozione di questa sterminata “sinfonia”. E lo spettacolo andato in scena al Quirino restituisce sicuramente l’affresco storico attraverso il ritratto del protagonista dalla monumentalità complessa come Jean Valjean che l’interpretazione di Branciaroli arricchisce di elevata caratura umana e di fierezza. Ed è un’occasione rivolta soprattutto al mondo giovanile, sovente disperso nel mondo dei social media e non sempre attento alle ormai antiche, pur se classiche, opere letterarie che hanno forgiato la coscienza europea.

Carlo MARINO

 

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